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Ospedale al collasso: chiude rianimazione, Giudice: “basta passerelle e nomine politiche”


Non c’è pace al Vittorio Emanuele. Pare che, nelle scorse ore, sia stata chiusa la rianimazione. Successe già qualche mese fa, quando il personale fu contagiato dal covid. In quell’occasione i sette pazienti positivi, che si trovavano ricoverati a Gela, furono trasferiti a Caltanissetta e sei di essi morirono qualche giorno dopo. La vicenda finì in procura tramite un esposto presentato dai parenti delle vittime. In quell’occasione ci si chiese perché furono trasfeririti i pazienti in un altro ospedale e non i medici. Il copione sembra ripetersi in queste ore. Un’organizzazione, quella del nosocomio di via Palazzo, che sembra al collasso. Le carenze riguardano un po’ tutti i reparti e le promesse di qualche mese fa, sono rimaste tali. Il pronto soccorso infettivologico è inattivo, dei lavori del nuovo PS non c’è traccia, la terapia intensiva finanziata da Eni procede a rilento. Interviene la consigliera comunale indipendente Paola Giudice. “Comprendo che si è aperta la campagna elettorale – dice – continuo a non comprendere il livello di demagogia, retorica e populismo che aleggia su temi cruciali che interessano tutti i cittadini. Chi è deputato a risolvere i problemi in questi decenni ha fatto finta di affrontarli diramando solo qualche comunicato stampa di circostanza. Il reparto di rianimazione -aggiunge Giudice – è il più prezioso e se esiste deve funzionare, dato che in rianimazione vanno i pazienti che hanno subito un intervento delicato o che, per altre mille ragioni, per eventi non programmati rischiano la vita e solo la degenza in rianimazione può salvarli. Ma cos’altro deve accadere nella sesta città siciliana abbadonata negli ultimi 20 anni da tanti uomini potenti che hanno rappresentato la città nelle Istituzioni alte della politica regionale? Basta con le passerelle, noiose, ingombranti, assolutamente inutili. Basta con le nomine politiche dentro la gestione diretta della sanità pubblica. Il sistema malato delle nomine va avanti da più di 15 anni, ha attraversato il centro, la sinistra e la destra indisturbato e sono in tanti che ancora parlano di dare spazio al merito e alla fine lo spazio è solo per se stessi e le perenni campagne elettorali”

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